Vladimir Vysotskij e le Sue Canzoni: Note Sulla Ricezione Italiana
DOI:
https://doi.org/10.5429/ij.v4i2.624Keywords:
Vysotskij, song, USSR, dissidence, Volcic, FinardiAbstract
Abstract (English) From the beginning of the sixties to the end of the seventies, the singer-songwriter, poet and actor Vladimir Vysotsky (1938-1980) embodied an archetypical Soviet Russian dissident: while ostracized by the Brezhnev regime, he was very popular and beloved by Russian people, to whom he was known for his prolific concert activity and career as a stage and film actor. After the fall of the USSR, his life and work were the subject of a growing body of studies, with publications of texts and new multimedia offerings from both the Russian community (as an emblematic example, the V.S. Vysotsky State Cultural Centre and Museum, founded in Moscow during the early ‘90s) and at the international level. This article will utilize historical-critical evidence, in order to understand Vysotsky’s poetics in relation to Soviet society of his time, within an Italian context. In doing so, it will review the reception of Vysotsky’s work in Italian academic, journalistic and musical sources, and explore the bibliography, discography and audio and video offerings, such as a television documentary by Demetrio Volcic (1979-1982), utilizing historical-critical evidence to understand Vysotsky’s work in relation to an Italian frame of reception. Abstract (Italian) Nella Russia sovietica fra l’inizio degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta, il cantautore, poeta e attore Vladimir Vysotskij (1938-1980) ha incarnato una peculiare figura di dissidente: ostracizzato dal regime brežneviano, nel contempo assai popolare, amatissimo dal popolo russo, nonché noto alle stesse autorità per la sua intensa attività concertistica e la sua carriera di attore teatrale e cinematografico. Dopo la caduta dell’URSS, la sua vita e la sua opera sono state oggetto di una mole di studi sempre crescente, con pubblicazioni di testi e nuovi prodotti multimediali sia da parte della comunità russa (emblematico il Museo e Centro Culturale di Stato “V. Vysotskij” allestito a Mosca all’inizio degli anni Novanta) sia a livello internazionale. Il presente articolo si propone di passare in rassegna la ricezione dell’opera di Vysotskij nel mondo accademico, giornalistico e musicale italiano. L’autore descrive ed esplora la bibliografia, la discografia e vari contributi audio e video, come il dossier televisivo di Demetrio Volcic (1979-82), ricorrendo ad alcuni cenni storico-critici utili per comprendere la poetica di Vysotskij nel rapporto con la società sovietica del suo tempo.Downloads
Published
31-12-2014
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Articles – Open Section
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